Ketty La Rocca (La Spezia 1938 – Firenze 1976), si forma a Firenze, dove vive dal 1956 e dove ha modo di frequentare i corsi di musica elettronica di Pietro Grossi presso il Conservatorio Luigi Cherubini. Negli anni Sessanta entra in contatto con il Gruppo 70 di Eugenio Miccini e Lamberto Pignotti, cui aderisce ufficialmente nel 1964. Inizia quindi a realizzare i suoi primi collage verbo-visivi, caratterizzati da una costante attenzione per la condizione femminile, nonché dalla salace critica verso gli apparati politici italiani e la Chiesa cattolica. Alla fine degli anni Sessanta si dedica ad alcuni interventi urbani e performativi e usa la segnaletica stradale come supporto artistico. Dopo lo scioglimento del Gruppo 70 (1969) focalizza la propria attenzione sul livello comunicativo del corpo e del gesto, con particolare attenzione al “linguaggio” delle mani e dei segni. Nell’ultima parte della sua vita, si dedica al cosiddetto ciclo delle Riduzioni, con cui ridisegna e riduce i contorni di immagini fotografiche o riproduzioni di celebri opere d’arte, e alla serie delle impressionanti Craniologie, ottenute attraverso alcune radiografie del proprio cranio. Muore a Firenze nel febbraio del 1976.

(a cura di Federico Fastelli)


(Fonte immagine: http://iperarte.net/artistiparola/wp-content/uploads/sites/6/2013/08/Ketty_La_Rocca.jpg)